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Corpo e identità. La bellezza inclusiva

  • 14 Marzo 2016
  • By Paola Pizza
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Corpo e identità. La bellezza inclusiva

Qual è il rapporto tra corpo e identità? Come è influenzato dalla moda? Dobbiamo dire basta ad un modello unico di bellezza: il nuovo valore emergente è la diversità. Siamo noi le prime, o i primi a dover credere in questo valore

Corpo e identità: il valore della diversità

Ciao magre! Suggerivano le modelle morbide, bellissime e gioiose della pubblicità Elena Mirò del 2000, con una rottura forte e coraggiosa che ebbe un grande effetto sociale, in un mondo di taglie 38. Oggi possiamo dire definitivamente basta al conformismo ad un modello unico di bellezza. Viva il valore della diversità!

La diversità oggi è la nuova normalità. “Le nostre curvy oggi sono equal” dice Mauro Davico, già Direttore Comunicazione Miroglio Fashion.

Corpo e identità – Ciao Magre. La pubblicità di Elena Mirò

Persino la Barbie si è adeguata proponendo alle bambine, oltre al modello originale che da più di 50 anni è alta, magra, bionda, eterea e scattante, modelli di bellezza più vicini alle donne reali. Ecco la nuova Barbie Fashionistas (petite, tall e curvy), il cui motto è: “smettete di parlare del mio corpo!“.




Le nuove Barbie Fashionistas
curvy, tall e petite – Mattel

Time ha dedicato una copertina alla Barbie curvy

Il messaggio è: basta con la perfezione. La diversità è un nuovo trend valoriale: non si può essere tutti uguali, né adeguarsi per forza ad un modello unico. L’identità ha nuovi modelli ideali plurimi e meno stressanti. È il momento di riappropriarci con gioia del nostro corpo e della nostra identità.

Corpo e identità: gli aspetti psicologici

Il corpo è una parte importante della definizione dell‘identità. È la nostra casa e la nostra forma, contiene la nostra identità e il nostro inconscio.

Corpo amante e corpo gaudente, scrive Maffesoli: un corpo che parla dell’amore per noi stessi e del legame libidico con gli altri.

Abiti che rivestono il corpo simbolizzando, per dirla con Jung, l’archetipo persona esprimendo idee, valori, atteggiamenti. Abiti-maschera o abiti-coperta che indossiamo per presentarci al mondo, dicendo chi siamo, influenzando il parere degli altri, e contemporaneamente salvaguardando la nostra psiche dalla curiosità altrui.

Corpo istintuale (legato al principio del piacere) e corpo percettivo (che riconosce il principio di realtà) dice Freud. Un corpo legato ai sogni e ai desideri, e uno percepito con gli organi di senso.

Corpo e identità. Satis-fashion. La pubblicità Elena Mirò

Corpo e identità: celebriamo il nostro corpo

Quante volte abbiamo sofferto percependo il nostro corpo (la nostra casa) come inadeguato al modello dominante? Riappropriamoci del nostro corpo e della nostra identità, e impariamo a confrontarci con ciò che abbiamo dentro e non soltanto con ciò che è fuori di noi: troppo spesso ci lasciamo condizionare da un sé imperativo e ci adeguiamo alle pressioni sociali vivendole come un diktat inevitabile. è necessario trovare Il coraggio di piacersi.

È liberatorio potenziare il nostro sé reale e scoprire che si può essere bellissime anche con qualche chilo in più, con qualche centimetro di altezza in meno, con qualche anno in più e anche senza avere il profilo o la chioma di una top model. Pssiamo usare la moda per valorizzarsi e non per coprirsi.

Gli abiti sono un valido alleato per esprimere il nostro vero sé e il valore della diversità. L’abito è il momento in cui il corpo diventa significativo, sostiene Roland Barthes, cerchiamo la nostra identità nel corpo e usiamo gli abiti per renderla visibile. Il corpo diventa l’abito e l’abito il corpo, dice Rei Kawakubo per descrivere il mood delle sue collezioni, celebrando l’unione tra corpo e identità, con abiti che inglobano il corpo e lo proteggono come una corazza.

L’abito è come un io pelle, contiene tutto il buono che abbiamo dentro e lo comunica agli altri. Se scegliamo gli abiti per lasciar parlare l’anima dentro di noi, anche il nostro corpo ne sarà valorizzato

Corpo e identità . La pubblicità Elena Mirò

Il potere della moda

Se non ci lasciamo condizionare ma la viviamo in modo libero e creativo, la moda ha il grande potere di renderci felici.

Le offerte del sistema moda sono molteplici, eclettiche e talvolta anche antitetiche. Ognuno di noi può scegliere di creare il proprio quadro di insieme per comunicare la propria identità. Colori, forme, fantasie, tessuti, accessori.

Se siamo consapevoli di noi stessi, la moda è un alleato fantastico per liberare in modo creativo il nostro potenziale. È fondamentale partire da noi stessi, e su di noi costruire il nostro stile.

Come dice Foucault, la nostra missione non è trovare noi stessi ma inventare noi stessi. Usiamo allora la moda  creativamente e goduriosamente per celebrare il nostro corpo.

Basta alla categorizzazione delle taglie

Credo che sia arrivato il momento per dire basta alla categorizzazione delle taglie. Ogni donna è una storia a sé. Gli abiti devono celebrare la donna e non le misure.

Le ferree convinzioni sui canoni della bellezza vanno ribaltate a favore dell’inclusione. Sogno negozi dove si trovino tutte le taglie e aziende di moda che sappiano andare oltre le provocazioni da sfilata, trasformando gli slogan in azioni concrete. Chi ha il coraggio, la grinta e la determinazione per accettare il proprio corpo così com’è, trasformando i propri difetti in punti di forza, ha una marcia in più. La psicologia della moda si occupa proprio di questo: promuovere una bellezza e uno stile che sia autenticità e non omologazione.

Quando si parla di bellezza è importante superare le etichette e i pregiudizi estetici e apprezzare la diversità, che fa coesistere magro e morbido, maschile e femminile, alto e basso, giovane e meno giovane, bello e brutto, perfetto e imperfetto, pregi e difetti. La bellezza viene da dentro. Come sosteneva Confucio, “Ogni cosa ha la sua bellezza, ma non tutti la vedono”.

Su questo argomento puoi leggere il mio nuovo libro Il coraggio di piacersi Guarda il video

La giungla delle taglie

La bellezza non può fermarsi alla taglia, ma deve guardare alla persona. Ho parlato del problema delle taglie e di chi non trova gli abiti adatti al proprio fisico, nella trasmissione di inchiesta Patti Chiari della RSI – Radio Televisione Svizzera (andata in onda il 9-10-2020). Qual è il vissuto psicologico di chi non trova gli abiti adatti al proprio fisico, si sente giudicato dai venditori e rifiutato dalle aziende? Cosa si può fare per combattere gli stereotipi estetici? A queste e ad altre domande ho risposto commentando i video inchiesta girati dalla trasmissione. Clicca sotto per vedere la mia intervista

Se vuoi vedere tutta la trasmissione con i video inchiesta Clicca qui (la mia intervista inizia al minuto 25.20 dopo il filmato sulla difficoltà a trovare abiti per le taglie morbide).

Sull’argomento delle taglie leggi anche la mia intervista a Vanityfair.it, nell’articolo di Ilaria Perrotta Body positive, plus size, curvy: etichette di cui liberarci?

Vuoi approfondire con altri post sui significati del corpo?

Gli stereotipi estetici. Magrezza è bellezza?

Moda e età. Vesti l’età che senti

Il coraggio di piacersi Un libro per riscoprire la bellezza dentro di sé

La moda inclusiva

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By Paola Pizza, 14 Marzo 2016 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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