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Valorizza la tua immagine sul lavoro

  • 24 Settembre 2016
  • By Paola Pizza
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Valorizza la tua immagine sul lavoro

Cosa fai per valorizzare la tua immagine sul lavoro? Ti impegni abbastanza per farti valere? E soprattutto, sai farlo senza tradire te stessa?

Le competenze e la grinta sono fondamentali, ma non fare l’errore di trascurare l’immagine, o peggio ancora di pensare che non occorra quando si è bravi. Le prime impressioni sono la base della conoscenza. E la conoscenza sociale serve a orientare le relazioni interpersonali, ed è rilevante per il giudizio e la reputazione.

Perché è importante valorizzare l’immagine sul lavoro: le spiegazioni fornite dalla psicologia sociale

Nei primi minuti della relazione si forma una prima idea di chi abbiamo di fronte. Le prime impressioni sono determinate dal modo di apparire e di agire, e attivano schemi nella mente in base ai quali si associano, ad esempio, uno stile di abbigliamento ad uno stile di vita, a un tratto di personalità, a un ruolo sociale o a un gruppo.

Ad attrarre l’attenzione sono gli elementi salienti, che si differenziano dalla norma e che vengono interpretati in relazione al contesto, alle aspettative, alle credenze.

Non dobbiamo dimenticare poi che anche la conoscenza di se stessi inizia dalle inferenze sui propri comportamenti e sulla propria immagine. Fin dall’età di due anni, infatti, si inizia a riconoscere la propria immagine riflessa e a elaborare una conoscenza di sé basata sull’interpretazione delle informazioni raccolte.

L’immagine come fonte di reputazione

Abiti e accessori possono essere anche fonte di reputazione, contribuendo a creare un giudizio valutativo sulla persona che indossa determinati capi.

Guardando l’immagine esteriore di una persona (modello configurazionale di Asch), ci formiamo una prima impressione globale (effetto primacy), che influenzerà la ricerca e l’interpretazione di tutte le informazioni successive. Le prime impressioni sono più forti proprio perché all’inizio della conoscenza l’attenzione è più alta e tende a diminuire nelle fasi successive.

È interessante anche riflettere sul processo attraverso il quale inferiamo tratti di personalità a partire dall’osservazione dell’aspetto esteriore: ad esempio, una ragazza bella e ben curata ci farà pensare alla probabilità che abbia anche un carattere piacevole. Una persona abbigliata in modo estroso, ci farà pensare che sia creativa e flessibile. Una persona vestita con colori vivaci alla positività e al carattere allegro. Naturalmente non appena ci siamo formati la rappresentazione di una persona siamo disponibili a comunicarla agli altri, ascoltando il loro parere. È in questo modo, attraverso lo scambio di informazioni, che si crea la reputazione delle persone. Chiaramente l’aspetto esteriore non è l’unico elemento, ma contribuisce a determinare quelle prime impressioni rilevanti per la formazione del giudizio.

Attenzione allora a non trascurare l’effetto che la tua immagine può avere sulle prime impressioni che determini negli altri (colleghi, capi, collaboratori, clienti), e sulla tua reputazione sul lavoro.

Cosa puoi fare per valorizzare la tua immagine sul lavoro: 5 consigli per il successo

Otegha Uwagba, brand consultant, fondatrice di Whomen Who (piattaforma che mette in contatto le donne che lavorano in mestieri creativi), è nella lista, stilata dalla rivista Forbes, dei 30under30  più interessanti d’Europa nel 2018. Nel suo libro Little Black Book, dà consigli alle donne su come farsi strada senza dover rinunciare a se stesse. Riprendo cinque suoi consigli (vedi: Otegha Uwagba, di Paola Centomo su IoDonna n. 70 del 22-9-18, p.113), per trasformarli, con gli strumenti della psicologia della moda, in una strategia utile a valorizzare la tua immagine sul lavoro.

Consiglio 1

  • Otegha Uwagba esorta le donne a non avere paura di parlare di denaro e di quanto vale il proprio lavoro: “chiedetene di più di quanto pensate di meritarne”.

Seguendo la prospettiva della psicologia della moda questo consiglio può diventare:

Non aver paura di parlare del tuo valore

Se vuoi valorizzare la tua immagine cerca di comunicare il tuo valore con abiti e accessori, senza timidezza. Analizza il tuo potenziale e le tue competenze. Fai una lista dei tuoi punti forti e poi trasformali in abiti e accessori. Se, ad esempio, tra i tuoi punti forti ci sono grinta e determinazione, scegli tagli decisi, capi di qualità (non necessariamente cari!), accessori grintosi e colorati. Evita lo stile romantico e da sognatrice, o quello troppo dimesso.

Consiglio 2

  • Non aspettate che siano gli altri ad apprezzare il vostro lavoro, perché spesso sono troppo occupati per accorgersene. Cogliete tutte le occasioni per mettervi in mostra, suggerisce Otegha.

Seguendo la prospettiva della psicologia della moda questo consiglio può diventare:

Promuovi la tua immagine

Senza esagerare, e senza manie di protagonismo (che risultano controproducenti!), cerca di valorizzarti e di farti notare. Ho notato spesso nel mio lungo lavoro come consulente aziendale (guarda il mio profilo su Linkedin) uomini in giacca e cravatta e donne di pari grado con golfini o abitini senza grinta. Errore enorme. Si rischia in questo caso di essere percepite, in base alle prime impressioni, come persona di ruolo inferiore. Non è necessario che tu indossi per forza il tailleur (adatto a certi contesti e non ad altri), ma scegli un abito strutturato, che si faccia notare per taglio, colore e qualità e che valorizzi le tue competenze e la tua identità. Cerca sempre qualche particolare che ti faccia notare e ricordare e soprattutto che parli del tuo valore.

Consiglio 3

  • Fatevi notare, continua Otegha: cioè sappiate comunicare quella particolare combinazione di competenze ed esperienze che vi rendono uniche.

Seguendo la prospettiva della psicologia della moda questo consiglio può diventare:

Fai di te stessa un brand

Cerca uno stile di abbigliamento che ti caratterizzi e punta con coerenza alla tua unicità e originalità. Cerca di comunicare con l’abbigliamento la tua personalità e i tuoi valori. In particolare: Energia, Stabilità Emotiva, Responsabilità, Amicalità, Apertura mentale (Big Five). Sarai più facilmente identificabile e competitiva.

Non cercare mai di mimetizzarti con gli altri per non essere notata, o per paura delle critiche. Punta su te stessa.

Consiglio 4

  • Difendete il vostro tempo, dice Otegha, e le vostre energie. Dire si a tutto equivale a non fare bene il proprio lavoro e a stressarsi.

Seguendo la prospettiva della psicologia della moda questo consiglio può diventare:

Salvaguardia la tua originalità

Difendi i tuoi gusti e le tue preferenze. Non disperderti nella massa: la tua originalità è un valore prezioso. Non è necessario seguire una tendenza moda o di colore se non ti piace e se non corrisponde alla tua identità.

Non indossare gli abiti come se fossero una uniforme. Non è utile comunicare solo il ruolo. È bene far emergere la persona e il suo valore.

Consiglio 5

  • Puntare a incrementare le relazioni, conclude Otegha Uwagba, può far crescere le opportunità professionali e dare una marcia in più

Seguendo la prospettiva della psicologia della moda questo consiglio può diventare:

Sii connessa con gli altri

Scegli abiti e accessori adeguati al contesto. Non sfidare il dress code di aziende e gruppi professionali se non vuoi essere percepita come ostile. Il tuo abbigliamento non deve essere una lotta contro gli altri, ma uno strumento per affermare la tua identità e suggerire una buona reputazione.

Si può sempre rispettare il dress code senza rinunciare ad esprimere la propria individualità.

Vuoi saperne di più sull’argomento Business Look?

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By Paola Pizza, 24 Settembre 2016 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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