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Cosa comunicano i gioielli

  • 1 Giugno 2017
  • By Paola Pizza
  • 2 Comments
Cosa comunicano i gioielli

Cosa comunicano di te i gioielli che indossi? Per capire il nostro rapporto con questi intriganti oggetti del desiderio, scopriamone il valore simbolico e il significato psicologico.

Cosa comunicano i gioielli: il significato simbolico

Per capire cosa comunicano i gioielli partiamo dal sigificato etimologico. La parola gioiello deriva da gioia e indica una cosa preziosa, pregiata, di grande valore economico. Quando il termine si riferisce ad una persona, si intende che è preziosa per doti e qualità.

Se passiamo ad un livello più profondo di interpretazione, l’analisi psicoanalitica del linguaggio ci svela il transfert affettivo contenuto nella parola. I gioielli simboleggiano il codice sessuale e, in particolare, gli erotemi (gli organi sessuali maschili e femminili).

I gioielli di forma allungata, come collane, catene, pendagli, anelli fusiformi, orecchini pendenti, rimandano agli organi sessuali maschili e sono un segnale di potenza, importanza, influenza, autorevolezza. Sono una estensione del nostro corpo e ne amplificano i movimenti, come quando gli orecchini dondolano o una collana pende e oscilla.

I gioielli di forma tondeggiante, come anelli, spille, bracciali, evocano gli organi sessuali femminili e il potere di dare vita. Parlano di legame e affettività.

Quali funzioni hanno i gioielli e cosa raccontano di noi

Se da una parte i gioielli, come tutti gli accessori, hanno la funzione di comunicare l’unicità e la particolarità della nostra identità, dall’altra hanno la funzione di diminuire alcune nostre paure.

Gioielli come trofei

La preziosità degli oggetti, oro, platino, argento, pietre preziose, esprime un codice paterno centrato sulle competenze sociali che rimanda al prestigio, al successo, all’affermazione, all’esibizione. I gioielli sono in questo caso usati come trofeo, sono un simbolo fallico, e fronteggiano la paura della castrazione e le ansie da prestazione.

Gioielli come ornamento

La bellezza e la lucentezza delle pietre e dei metalli, e la creatività delle forme esprimono un codice materno centrato sulla bellezza e sul desiderio di liberarsi da tutto ciò che è brutto, negativo, sporco. I gioielli assumono in questo modo doti magiche e rassicurano dalla paura del male.

Gioielli come ruota del pavone

La visibilità dei gioielli e il loro significato simbolico richiamano anche il codice dei fratelli, centrato sul confronto, la rivalità, la competizione. Come il pavone mostra la sua ruota di piume, i gioielli sono usati per comunicare il proprio potere, la propria grandezza e bellezza e aiutano ad emergere, fronteggiando la paura di non riuscire a conquistare l’attenzione degli altri.

Gioielli come seduzione

La luminosità, la brillantezza, il luccichio di pietre e oro evocano i codici femminile e maschile e anche il codice del bambino con i suoi messaggi di seduzione e fascinazione. I gioielli attraggono l’attenzione sulle diverse parti del corpo, volto, seno, mani, braccia, rappresentando una attrazione sessuale. Fronteggiano la paura di non essere amati e di non piacere.

Cosa comunicano i gioielli: la voglia di lusso

I gioielli esprimono la voglia di lusso e di narcisismo, permettendo di investire sull’immagine e di godere di se stessi e di quello che si possiede.

Due sono le dinamiche prevalenti che fanno prediligere i gioielli come espressione di lusso:

  • Il desiderio di essere ammirati, suscitare invidia, differenziarsi dagli altri, uscire vincitori dal confronto con gli altri. I gioielli sono in questo caso vissuti come oggetti esclusivi con i quali identificarsi per sentirsi eccezionali.
  • Il desiderio di auto-ammirarsi e godere di sé. Ci si confronta con se stessi, anziché con gli altri. Si acquistano gioielli per avere una immagine positiva di sé, per gratificarsi e volersi bene. Le donne, ad esempio, acquistano sempre più gioielli per esprimere la propria autonomia, senza aspettare di riceverli in regalo come segno di amore. La gioielleria rappresenta inoltre un luogo esclusivo, dove fare esperienze di consumo coinvolgenti.

Quando i gioielli sono una espressione narcisistica

Alcuni indossano contemporaneamente molti monili e li prediligono molto vistosi. Altri, al contrario, preferiscono gioielli piccoli e li indossano facendo attenzione al loro numero.

Più aumenta la dimensione narcisistica (espressa dalla quantità e dalla grandezza dei gioielli), più cresce la dipendenza dall’ammirazione e approvazione degli altri. Aumenta anche l’eccitazione erotica provocata dall’ammirare il proprio corpo adornato con i gioielli.

Chi utilizza i gioielli come maschera per proiettare una immagine grandiosa di sé, diversa dalla realtà, non prova felicità quando li indossa. Lo stress può far frantumare la facciata, e dietro la maschera di falso successo e di arroganza, può apparire un bambino bisognoso di aiuto.

Quali gioielli scegliere per valorizzarsi

Come ho scritto spesso, la moda ci rende liberi di esprimere chi siamo e di valorizzarci senza costrizioni e imposizioni. Dipende solo da noi scegliere i gioielli giusti e in sintonia con la nostra identità.

C’è equilibrio nell’uso dei gioielli quando li scegliamo per stare bene con il nostro corpo e per valorizzare la nostra personalità. Le domande da cui partire quando si selezionano i gioielli sono: “chi sono?” “cosa voglio comunicare di me?” In base alle risposte possiamo scegliere quelli che meglio esprimono il nostro sé e lo valorizzano. Piccoli, grandi, artistici, lineari, vistosi, minimalisti, creativi, tradizionali: ma sempre preziosi e seducenti. Basta non esagerare!

Vuoi conoscere l’interpretazione psicologica degli altri accessori? Clicca qui per leggere il post Cosa comunicano gli accessori

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By Paola Pizza, 1 Giugno 2017 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
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Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

2 Comments
  • Maria elena Abbate
    25 Maggio 2021

    Gentilissima, sono Maria Elena Abbate e ho il blog elliateliergioielleriacontemporanea.blogspot.com
    Mi piacerebbe porle alcune domande riguardo all’argomento trattato in questo articolo da pubblicare sul mio blog

    Grazie

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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