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Hair positivity

  • 6 Luglio 2023
  • By Paola Pizza
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Hair positivity

Se la body positivity è l’accettazione del corpo qualsiasi sia la sua fisicità, dobbiamo riflettere anche sulla hair positivity: l’accettazione dei nostri capelli, lunghi, corti, bianchi, grigi, mori, biondi, lisci o ricci.

Hair positivity è prendersi cura dei nostri capelli e valorizzarli senza stressarli con prodotti o tecniche aggressive. Soprattutto senza cercare di renderli diversi per adeguarli a una idea stereotipata di bellezza. Molte star si sono fatte paladine di hair positivity, mostrando con fierezza capelli ricci, bianchi o grigi come espressione della loro unicità e autenticità. Capelli naturalmente curati, luminosi, morbidi, e autentici che mostrano con fierezza il vero sé.

I capelli esprimono la nostra voglia di cambiamento

I capelli sono un linguaggio dell’Io. Sono uno dei mezzi di comunicazione che abbiamo per esprimere la nostra identità e sono anche la parte più modificabile del nostro corpo. È naturale che sui capelli si concentrino molte delle nostre fantasie di cambiamento.

Poiché incorniciano il volto che è la parte più visibile di noi, variamo talvolta l’acconciatura per esprimere un cambiamento delle nostre motivazioni ,dei nostri pensieri dei nostri atteggiamenti, del nostro modo di rappresentare il corpo. Ma qual è l’energia che guida la nostra voglia di cambiamento: la valorizzazione o il conformismo? Il piacere o la vergogna?

Hair positivity o hair shaming?

C’è una grande differenza tra il desiderio di valorizzarsi con la cura e il trattamento dei capelli ,e la vergogna per non avere capelli in sintonia con l’idea del bello avvertita come dominante.

Una cosa è il desiderio di esprimere il proprio vero sé e di essere bella/bello, una cosa è cambiare per paura del giudizio degli altri e delle critiche, per il timore di non essere accettati e di venire giudicati.

I pregiudizi estetici sui capelli sono molti e vanno combattuti con decisione. Cominciando da quelli sul colore (le bionde sono sexy, i rossi sono inaffidabili, le persone con i capelli bianchi sono vecchie e hanno smesso di curarsi); sul taglio (se hai i capelli corti sei mascolina, i capelli lunghi sono femminili), sulla piega (i capelli lisci e setosi sono eleganti e femminili, i capelli ricci sono selvaggi); per arrivare a quelli culturali e di genere.

Immaginedal video: Pantene #HairHasNoGender: per promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo

La lotta contro i pregiudizi sui capelli

In una ricerca del 2021 promossa da Dove (su campione di 1000 donne italiane tra 12 e 55 anni) il 69% delle intervistate ha dichiarato di aver osservato o vissuto, pregiudizi sui capelli.

Pantene ha promosso in tutto il mondo campagne contro i pregiudizi sui capelli. In Giappone con il video “perché i miei capelli sono inaccettabili?” per contestare la politica di alcune scuole che preferiscono gli studenti con capelli lisci e neri. In varie parti del mondo con #HairHasNoGender, e #BeautifulLGBTQIAP+ (queer all year) contro i pregiudizi di genere e l’impossibilità di mostrare la propria vera identità sul lavoro.

Negli Usa si parla di “hairism” per definire il pregiudizio sui capelli ricci (considerati meno affidabili sul lavoro) a favore della “white beauty norm” che preferisce capelli lunghi e lisci.

Non esiste una sola bellezza. Ognuno ha il diritto di esprimere la sua identità e unicità attraverso l’immagine.

Hair positivity in estate

All’arrivo dell’estate, molte e molti provano un desiderio di rinascita. Questo desiderio inizia con la voglia di eliminare ciò che nasconde e limita il corpo (colori cupi, abiti pesanti, capelli disciplinati, trucco deciso) per ritrovare la leggerezza e l’espressione delle emozioni. Lo facciamo con abiti colorati e impalpabili, con i capelli liberi di muoversi, con un trucco luminoso e leggero.

Ci lasciamo alle spalle il bisogno di controllo sui capelli, la dipendenza dalla piastra, lo styling disciplinato, per lasciarci andare ai capelli mossi in modo naturale o ai ricci. Durante questa estate lo hanno fatto molte star: da Amanda Seyfried a Bella Hadid, a Zendaya, così come molte influencer.

Il cambiamento dal capello liscio, piastrato, disciplinato con cura ai capelli ricci, esprime il passaggio dalla motivazione all’ordine e all’eleganza a quella opposta alla libertà e all’ autonomia.

Il capello riccio ha un significato simbolico di seduzione, mostra la parte più libera e selvaggia e il desiderio di sciogliere la sensualità e di svincolarla dai lacci. Il riccio ricade in modo naturale, svela e non svela, nasconde e mostra, rappresentando la dicotomia fondamentale dell’eros.

Ho parlato di capelli ricci o lisci con Ilaria Perrotta

su Starbene n. 7 di luglio 2023:

su Vanity Fair n. 24-25 del 21 giugno 2023

E tu questa estate cosa fai con i capelli? Opti per il liscio o per il riccio?

Sulla psicologia dei capelli leggi anche i post:

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By Paola Pizza, 6 Luglio 2023 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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