Perché ci piace così tanto osservare le celebrities sul red carpet? Perché i loro sontuosi abiti e gli sfavillanti gioielli ci fanno così tanto sognare? Il red carpet ci presenta una fiaba contemporanea sul successo e, come scrive Jung, le fiabe ci consentono di capire meglio la psiche.
Guardate Cannes 2016 e osservate quanto spazio hanno sulle riviste e sui blog, le gallery con i look delle celebs. Eccoci li a sfogliare, osservare, commentare, sognare e a immaginarci con quell’ abito indosso, su quel tappeto rosso, al fianco di quella donna o di quell’uomo. Successo, visibilità, sogni sono le parole chiave: e la favola va in scena!
È la storia del bel principe e della bella principessa. Archetipi depositati nella nostra vita psichica, in una dimensione dove gli eventi (come sostiene Marie-Louise von Franz) parlano il linguaggio delle fiabe:
Così, come leggendo una fiaba tentiamo di riconoscerci nei personaggi principali, nello stesso modo, osserviamo le celebrities sul red carpet in cerca di identificazione.
Osservando molti abiti della cerimonia di apertura di Cannes, viene in mente la figura mitologica della sirena (mezza donna e mezza pesce). Lunghi abiti fascianti che si aprono ai piedi in un ampio strascico, e richiamano gli aspetti oscuri del femminile. Acconciature ondulate, mosse e sciolte che ricordano l’acqua, simbolo dell’inconscio.
La sirena è una madre fallica ed evoca sia un piacere che nasconde insidie, che il potere delle passioni che legano come corde. Simboleggia gli aspetti ombra, e rappresenta un ponte tra dimensioni diverse, spiritualità e sessualità, alto e basso, utero e pene.
L’abbiamo vista nell’abito lucente dell’Atelier Versace indossato da Blake Lively, in quello di Bella Hadid di Cavalli, nell’abito di Alberta Ferretti indossato da Bianca Balti, in quello con bordi blu mare di Mallika Sherawat, nel Givenchy nero (con due cobra) di Julienne Moore, in quello bianco di Eva Longoria, e nell’Armani Privè blu notte, con maniche lunghe, indossato da Juliette Binoche.
Aspetti della femminilità romantica e potente, nell’abito da regina danzante di Araya Hargate con l’ampia gonna a balze rosa, e in quello ampio a balze di Blake Lively.
Con i due outfit dell’abito da sirena e dell’abito da regina, Blake Lively ha intrerpretato le due diverse anime dell’archetipo della principessa: la madre fallica e ammaliatrice e la madre accogliente e affettuosa.
Tra i tanti abiti che hanno evocato gli aspetti luce e ombra del codice femminile, Victoria Beckham ha invece scelto di comunicare un codice maschile: capelli raccolti, lineari pantaloni neri e bustier nero profilato di bianco. Gli opposti che si attraggono: il nero profondo del controllo e dell’autocentratura e il bianco candido dell’apertura al nuovo. Tenebra e luce, chiaro e scuro, giorno e notte, conscio e inconscio, si mischiano e creano mistero e curiosità. Il nero con il suo carattere Yin e un po’ di bianco Yang: materia e concretezza e un tocco di spirito.
Vuoi conoscere l’interpretazione psicologica del look di altre celebs? Clicca qui per Leggere la mia intervista a Io Donna.it, Kate Middleton. Gigi Hadid. Letizia di Spagna: perché vi vestite così?, del 9 luglio 2016 e sfoglia la gallery.
Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.
Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.
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