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Critiche al look degli altri. Perchè lo facciamo?

  • 4 Novembre 2016
  • By Paola Pizza
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Critiche al look degli altri. Perchè lo facciamo?

Hai notato quante persone fanno critiche al look sui social? Ti è capitato qualche volta di lasciarti andare a distruggere con poche e sferzanti parole l’abbigliamento di qualche personaggio? Scopri come si può interpretare questo comportamento e come puoi usarlo per migliorare la conoscenza di te.

Le critiche al look delle celebrities

Nei confronti delle celebrities abbiamo un rapporto ambivalente che coinvolge due principii della psiche:

  • Eros, istinto di vita, energia psichica che viene dalla libido e spinge all’aggregazione, ci porta ad amare e seguire con attenzione i personaggi famosi che ammiriamo;
  • Thanatos, istinto di morte, energia aggressiva diretta verso l’esterno, ci porta a criticarne look e comportamenti.

Quando, negli eventi mondani, osserviamo il look dei personaggi famosi (fonte di prime impressioni) proviamo emozioni e cognizioni molto contrastanti che ci conducono a formare, nei loro confronti, atteggiamenti mentali positivi, negativi o neutri.

Qualche esempio di critiche al look

Osserviamo, ad esempio, il premier Matteo Renzi e sua moglie Agnese alla cena alla Casa Bianca nel 2016, o sul red carpet della presentazione del film Inferno a Firenze, e formuliamo un giudizio sociale.

Per alcuni, il Valentino di pizzo verde indossato da Agnese Renzi, al suo arrivo alla Casa Bianca, è elegante e sobrio, per altri è pissero (si dice a Firenze di ciò che non ha mordente!) e con poca personalità. Alcuni la accusano di goffaggine e di scarsa femminilità.   Altri la trovano adeguata al ruolo, testimonial dell’eleganza italiana e molto femminile, proprio per la sua predilezione per i vestiti di pizzo (come quello di Scervino indossato alla première di Inferno). 

Una lettrice di Donna Moderna ha scritto che l’abito Versace di maglia di seta laminata color oro rosa, indossato da Michelle Obama per la cena alla Casa Bianca, la faceva sembrare “un salmone nella pellicola” (Oscar Puntel, Tutte contro Agnese e Bebe. Perché? donnamoderna.it). Altri invece trovano che i suoi abiti fantasia, dai colori accesi, parlino di grinta e determinazione. Alcuni hanno adorano che Theresa May a 60 anni mostrasse con fierezza le gambe (il suo punto forte), o che lo faccia Brirgitte Macron . Altri le criticano per lo stesso motivo. Alcuni hanno valutano negativamente i colori sgargianti indossati da Hillary Clinton, o i colori delle giacche di Angela Merkel, altri trovano che i colori esprimano il potere al femminile. Ad alcuni piacciono le giacche informali di Kamala Harris e ne apprezzano la dinamicità, per altri sono poco professionali. Alcuni apprezzano lo stile sobrio di Sanna Marin, altri ne hanno criticato ferocemente il look serale. Il look del potere delle donne di successo

Dalle critiche al look alle lodi. Cosa c’è dietro?

Perché alcuni sentono il bisogno di aggredire con le parole, o all’inverso di lodare, gli abiti e gli accessori che scelgono i personaggi famosi?

Possiamo spiegare questo comportamento con i meccanismi di difesa (studiati in particolare da Anna Freud) che hanno la funzione di difendere l’Io dalle pressioni istintuali dell’Es, per evitare conflitti con il Super io e con la realtà. Questi meccanismi entrano in campo quando l’Io lotta contro idee e affetti che ci fanno soffrire, quando c’è un conflitto tra tendenze opposte, quando percepiamo pericoli o minacce esterne, o quando siamo preda di una angoscia morale.

Due sono i meccanismi che entrano in campo quando critichiamo o lodiamo le celebrities sui social: la proiezione e l’introiezione.

Cosa racconta di noi il desiderio di criticare il look degli altri

Con il meccanismo della proiezione spostiamo le caratteristiche ombra della nostra personalità sugli altri. In questo modo attribuiamo agli altri parti di noi che non riconosciamo e non accettiamo di avere. Questo meccanismo ci permette di fare economia mentale, rigettando ciò che rifiutiamo di riconoscere di noi, liberandoci di quello che percepiamo come sgradevole e attribuendo ad altri sentimenti, desideri e aspetti personali che in realtà ci appartengono.

Così dietro ai giudizi lapidari scritti sull’abito di Agnese Renzi, ci può essere la nostra paura di non avere abbastanza grinta, o di non essere riuscite a realizzare un progetto vincente oppure l’intolleranza verso la nostra parte accomodante e remissiva.

Dietro alle critiche all’abito di Michelle Obama, può esserci la nostra paura di sembrare ridicole e la scarsa accettazione del nostro corpo.

Cosa fare quando ci si rende conto che le critiche al look ci hanno preso la mano

Sui social si trovano molte persone che sfogano i loro istinti e, quindi, è facile sentirsi deresponsabilizzati dall’appartenenza ad un gruppo e dall’anonimato.

Al di là di ogni morale (non è proprio il mio obiettivo!), credo che un po’ di autoconsapevolezza ci aiuti a migliorare il rapporto con noi stessi e con il nostro corpo. Il meccanismo di difesa della proiezione impedisce il processo che Jung definisce di individuazione, cioè la costruzione di una personalità coerente e armonica. Se non riconosciamo i nostri lati ombra e non li affrontiamo, impediamo lo sviluppo del sé.

Critiche al look: qualche consiglio pratico

Se negli ultimi tempi ti è capitato di distruggere sui social l’aspetto esteriore di qualcuno, ecco il processo di autoconoscenza che ti propongo:

  1. Rileggi le critiche che hai scritto e domandati: quale parte di me ho proiettato? Quale paura, emozione, sentimento mi ha guidato? Cosa mi irrita nel comportamento dell’altro? Cosa mi irrita di me? Come vorrei cambiare la situazione?
  2. Accetta i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Ognuno di noi ha una parte ombra. I problemi derivano soltanto dal non riconoscerla.
  3. Integra questa parte ombra dentro di te e fai un piano per trasformarla in un punto di forza. Se, ad esempio, il problema è che non hai un buon rapporto con il tuo corpo, analizza i tuoi punti forti e mettili in luce con colori, modelli e accessori adeguati. Ognuno di noi ne ha. Basta saperli cercare e valorizzare.

Comincia dal tuo armadio. Quanti abiti e accessori sono adatti a come vorresti essere? Relega in soffitta (o in una scatola) gli abiti che non ti fanno sentire come vorresti e premiati con qualche nuovo acquisto che ti faccia sentire al massimo.

Critiche al look: il senso di colpa

Quando a prevalere è Thanatos, accade talvolta che l’energia pulsionale aggressiva venga rivolta prima sugli altri e poi su noi stessi, generando il senso di colpa.

È quello che accade sui social quando dopo commenti salaci, qualcuno stigmatizza l’eccesso di critiche.

Il senso di colpa non è mai positivo, inutile “stracciarsi le vesti” e macerare nel disagio. Molto più produttivo è riconoscere i nostri lati deboli e affrontarli.

Quando si è oggetto delle critiche

Se ti capita di essere oggetto di critiche sul tuo look, chiediti: perché ha scelto proprio questo aspetto di me? Sta proiettando su di me alcune sue parti?

Se pensi che la critica non possa aiutarti a migliorare perché manipolativa e totalizzante, metti in atto le tecniche protettive. Una molto utile è l’inchiesta negativa che consiste nel rispondere alla critica con una serie di domande. Se ad esempio la critica che ti è stata mossa è sul colore del tuo abito, chiedi: C’è qualcosa d’altro che non va? Cosa ne dici delle scarpe? E il colore delle calze? In questo modo bloccherai la critica,  eviterai di internalizzarla e sarai meno vulnerabile.

Cosa racconta di noi il desiderio di lodare il look gli altri?

Quando ci impegniamo a scrivere lodi sul look delle celebrities, il meccanismo di difesa che entra in gioco è l’introiezione (o identificazione) attraverso il quale assimiliamo, come parte di noi, le caratteristiche di un oggetto esterno. Attraverso questo meccanismo si incorpora tutto ciò che è fonte di piacere (mentre con la proiezione si espelle fuori da noi tutto ciò che è occasione di dispiacere)

In questo modo facciamo nostre le caratteristiche dei personaggi famosi e ci identifichiamo con loro. Questo ci permette di sentirci anche noi delle persone vincenti e popolari, soprattutto quando nella realtà sentiamo che la nostra motivazione al successo, al potere o all’affiliazione non è soddisfatta. Scrivendo lodi sul look delle celebrities riduciamo l’angoscia per non aver raggiunto obiettivi socialmente apprezzati e per non riuscire ad esprimerli attraverso gli abiti.

L’identificazione sociale ci porta ad un vero e proprio processo di imitazione  che ci fa considerare i personaggi famosi che ammiriamo come modelli di cui imitare lo stile, attraverso abiti e accessori.

Qualche esempio di critiche al look delle donne di successo

Da cosa nascono le critiche al look delle donne di successo? È meglio seguire le regole e conformarsi ad uno stile perfetto, o essere autentiche ed esprimere il vero sé? Si può misurare il valore di una donna con il metro, con l’età, con i chili o con gli abiti? Esiste un solo gusto e un solo metro di valore? È più importante giudicare, o piuttosto capire il messaggio di un abito?

Chiara Ferragni a Sanremo 2023

A Sanremo 2023 abbiamo assistito al proliferare di critiche per gli abiti di Chiara Ferragni. Clicca qui per leggere il post Gli abiti messaggio di Chiara Ferragni a Sanremo

Tra le critiche feroci sui social, ci sono state, qualche anno fa, quelle alla giornalista di Sky Diletta Leotta, che a Sanremo parlò del cyberbullismo, di cui era stata vittima. L’edizione di Sanremo 2022 ha invece visto concentrare le critiche social sulle calze a rete di Emma.

Diletta Leotta a Sanremo 2017 e Emma a Sanremo 2022

Qualche esempio di critiche al look delle donne di successo

Diletta entrò raggiante con un abito strepitoso rosso fuoco, con un ampia gonna a corolla, con spacco e tacchi altissimi. Quello che comunicava l’abito è “sono felice di essere su questo palcoscenico e di essere notata. Voglio far parlare di me e farmi ricordare”. La domanda è: cosa c’è di male? L’abito può piacere o non piacere, ma il gusto è personale. Stessa cosa vale per Emma.

Cosa avrebbe dovuto mettersi Diletta per parlare della sua esperienza di vittima del cyberbullismo? Un tubino grigio polvere? Una donna bella e sensuale può parlare solo di cose leggere? Non si può giocare con la moda e essere credibili? Credo che in questo caso abbiano prevalso gli obiettivi e la personalità di Diletta Leotta, e il contesto Sanremo. Diverso sarebbe stato se avesse usato questo look per parlare nello studio serioso di Bruno Vespa, o per condurre un Tg, ma siamo a Sanremo! Se non lì, dove?  

E perchè mai le calze a rete indossate da Emma si dovrebbero mettere solo su gambe magrissime?  

Sull’argomento delle critiche al look leggi anche il post Le critiche al look di Jill Biden                             

Vuoi conoscere l’interpretazione psicologica del look di alcune celebrities? Clicca qui per leggere la mia intervista a Io Donna.it, Kate Middleton. Gigi Hadid. Letizia di Spagna: perché vi vestite così?, del 9 luglio 2016 e sfoglia la gallery.

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By Paola Pizza, 4 Novembre 2016 Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

Paola Pizza

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, dal 1992 si occupa di psicologia della moda. È autrice di diversi libri sulla psicologia della moda. È coordinatrice didattica del Master on line in Psicologia della moda e dell'immagine di ESR Italia.È stata professore a contratto di Psicologia Sociale e Teoria e tecniche del colloquio psicologico alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e di Psicologia sociale della moda e di Psicologia dei consumi di moda al Polimoda.

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Paola Pizz

Ciao, sono Paola Pizza, psicologa della moda.
Nel lavoro ho unito due grandi passioni: la psicologia e la moda.
Iniziamo insieme un viaggio tra i significati profondi della moda.

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